(Fonte foto: Tuttocampo.it)
Il mercato è finito ed è trascorsa la quinta di campionato. A bocce ferme è ora possibile concentrarsi sul calcio giocato, cercando di analizzare la giornata appena trascorsa.
In vetta a 13 punti troviamo l’Atalanta da sola. Non accadeva da 58 anni e non può essere un caso. Anche se Gasperini ha fatto capire nel corso dell’estate di non essere soddisfatto del mercato, la macchina che gli è stata messa a disposizione appare una fuoriserie. Certamente va testata l’affidabilità nel lungo periodo, ma per il momento sta dando i risultati sperati ai tifosi atalantini. Nonostante le defezioni in difesa di Palomino e Djimsiti, il club bergamasco al momento ha la miglior difesa con sole due reti subite in cinque gare (come la Juventus). Koopmeiners è esploso, Lookman a Monza è stato determinante con l’assist per il gol di Højlund e l’assist, si fa per dire, per l’autogol di Marlon. Senza il trio delle meraviglie Ilicic – Zapata – Muriel la formazione bergamasca riesce a mantenere i suoi standard. Complimenti alla società e al ds D’Amico per la scommessa sul 2003 Højlund, preso dallo Sturm Graz. Il Monza dal canto suo ha provato a reggere l’urto bergamasco, ma Stroppa non sembra capace di trovare una quadra. Tuttavia una domanda sorge spontanea: il mercato dei brianzoli ha avuto una logica? Vedendo l’autore delle operazioni, ovvero un vecchio volpone come Galliani, verrebbe da dire di sì, ma allora perché, ad esempio, investire su Cragno e farlo stare in panchina? Non che Di Gregorio stia demeritando, ma per comprendere la logica di acquisti e cessioni. Il dubbio resta ed i fatti dicono che il Monza è ultimo a zero punti.
Con un Kvaratskhelia incontenibile il Napoli espugna l’Olimpico di Roma e supera la Lazio in rimonta, la stessa squadra che è stata capace due giornate prima di superare l’Inter. Napoli e Lazio hanno in comune il malumore dei tifosi per via del mercato. Ai biancocelesti manca un terzino sinistro, mentre i tifosi azzurri non sono riusciti a digerire facilmente gli addii di monumenti napoletani come Insigne, Mertens e Koulibaly. Tuttavia al momento il lavoro di Giuntoli è premiato dai risultati e Spalletti ha nell’estroso giocatore georgiano l’elemento al momento più determinante di tutta la Serie A. A Roma il 77 napoletano ha segnato il gol decisivo ed il pareggio è giunto dal gol contestato di Kim. A parte le polemiche arbitrali, l’ex difensore del Fenerbahçe è giunto per sostituire Koulibaly e lo sta facendo alla grande, avendo segnato già due reti. Kim dunque è un altra scommessa vinta dal ds partenopeo.
In classifica il Napoli se la gode assieme al Milan, fresco vincitore del derby della Madonnina. 3 a 1 il risultato finale. La sensazione del momento è che il Milan abbia un’ossatura ben definita e forse è la squadra che ha più giocatori decisivi: Maignan, Tomori, Tonali, Hernandez, Leao e Giroud sono perfetti per far funzionare la macchina organizzata da Pioli. Se poi entra a regime anche De Ketelaere, allora per il Milan il discorso si fa davvero interessante. Nel derby l’Inter ha fatto sentire qualche scricchiolio. La colpa? È difficile da capire. Di certo l’organico ha perso “solo” Perisic che evidentemente rappresentava mezza squadra. L’organico resta certamente competitivo ed è l’unica certezza per il tecnico nerazzurro. Questo è il momento più complicato che sta vivendo Simone Inzaghi da quando siede sulla panchina dell’Inter che in classifica è già a -4 dalla vetta. Starà a lui ora trovare le soluzioni per una squadra che ha forse bisogno di qualche correttivo, in attesa di recuperare Lukaku.
A dieci punti troviamo un terzetto sorprendente composto da Udinese, Roma e Torino. I friulani sono reduci dal roboante successo impronosticabile contro la Roma, per 4 a 0. Gara viziata da due errori (di Karsdorp nel primo tempo e Rui Patricio nel secondo) che hanno poi spianato la strada all’Udinese, decisamente in palla e strabordante. Forse la squadra allestita da Pierpaolo Marino è una delle poche che ha una rosa completa dal punto di vista numerico e, a quanto pare, anche dal punto di vista qualitativo, vista la prestazione sfornata dai ragazzi di Sottil. Mourinho dal canto suo deve lavorare per far riprendere i suoi dai quattro schiaffoni. Il mercato dei giallorossi è stato positivo ed il pubblico riempie sistematicamente lo stadio, per cui le probabilità che questa pesante debacle non abbia strascichi è molto alta. A sorpresa, dicevamo, nel terzetto a 10 punti c’è anche il Torino. Nonostante la coperta corta a centrocampo, Juric (a proposito, auguri di pronta guarigione) sta facendo un lavoro grandioso. Certo i granata hanno affrontato le tre neopromosse su cinque gare, tuttavia va anche detto che il Lecce ha imposto il pareggio al San Paolo di Napoli una giornata fa, per cui la vittoria di ieri non era affatto scontata. La prova sta anche nel fatto che nella passata stagione il Torino, contro le piccole, faticava e gare come quella di ieri probabilmente, se giocata appunto l’anno scorso, sarebbe finita in pareggio. Ieri il Torino ha battuto il Lecce per 1 a 0 grazie ad un bellissimo gol di Vlasic; bello per il movimento del trequartista e per l’assist di Vojvoda. La formazione di Baroni, come detto, è una squadra tosta. Ci sono elementi sconosciuti ma di sicuro avvenire, ma questo solitamente succede quando a costruire la squadra è un certo Pantaleo Corvino. I due punti in cinque gare non devono pesare più di tanto perché continuando così i salentini potranno togliersi qualche soddisfazione.
A nove punti, assieme all’Inter di cui abbiamo già parlato, troviamo la Juventus. I bianconeri sono reduci dal pareggio di Firenze contro i viola. Possiamo dire che Fiorentina e Juventus sono le delusioni di questa primissima parte di campionato. La Viola ha portato a termine un mercato sontuoso, ma fino ad ora ha raccolto soltanto 6 punti. I bianconeri hanno percorso la scelta dell’usato sicuro sul mercato, con Pogba e Di Maria, ma uno è rotto – si è operato ieri dopo 45 giorni persi per una terapia conservativa rivelatasi inutile – e l’altro non è in condizione. Cherubini ha dato via a cuor troppo leggero Zakaria e ha preso Paredes che è sceso subito in campo, deludendo ampiamente al Franchi. Probabilmente alla fine la Juve rialzerà la testa, ma al momento è la squadra che più di tutte non sta mantenendo le premesse della vigilia di campionato.
A 6 punti c’è anche il Sassuolo che a Cremona non è andato oltre lo 0 a 0. Orfani di Berardi il Sassuolo non è riuscito a sfondare la difesa di Alvini, il quale a sua volta è riuscito a prendere il primo punto stagionale. Salernitana ed Empoli hanno pareggiato 2 a 2. I granata sono a 6 punti assieme alla Salernitana, mentre i toscani salgono a 4. Una gara tra due formazioni che lotteranno probabilmente per la salvezza fino alla fine, ma certamente sono tra le squadre maggiormente attrezzate per raggiungere l’obiettivo. La Salernitana ha un pubblico che segue la squadra con passione e Nicola sta proseguendo il gran lavoro iniziato l’anno scorso, culminato con la clamorosa salvezza, pur senza Sabatini ds e con l’esordiente De Sanctis al suo posto. L’Empoli ha cambiato guida tecnica, passando da Andreazzoli a Zanetti, senza un apparente motivo, ma non ha perso la peculiarità di lanciare giovani interessanti come il giovane trequartista Baldanzi.
Il Verona ottiene la prima vittoria stagionale sulla Sampdoria per 2 a 1, grazie alle reti di Henry e Doig, mentre per i blucerchiati è andato a segno Caputo. Gli scaligeri hanno attuato una vera e propria rivoluzione. Per Cioffi non sarà semplice, ma la gara di ieri gli ha regalato qualche certezza in più e una maggiore serenità grazie ai 5 punti in classifica. Per la Samp la situazione è più complicata: sono solo 2 i punti guadagnati fino ad oggi e nonostante i problemi societari, Giampaolo è chiamato a risollevare le sorti della squadra genovese. La speranza è che l’ex Tottenham Winks entri subito a regime, che Djuricic torni quello di Sassuolo, che Villar si riscatti dalla cattiva esperienza in giallorosso e che Pussetto faccia più dei 6 gol della sua passata stagione (la migliore per rendimento).
Infine Spezia e Bologna escono da un pareggio per 2 a 2. Nonostante un Arnautovic in forma e autore di una doppietta, i felsinei si sono fatti rimontare dai bianconeri che poi sono passati addirittura in vantaggio con “l’autogol da centravanti vero” di Schouten. Alla fine il pareggio è stato il risultato più giusto, ma Gotti piano piano sembra stia trovando la chiave giusta per la sua squadra. Mihajlovic invece ha pagato con l’esonero questo avvio stentato e la sua è la prima panchina di Serie a saltare. Vediamo se Stroppa, in bilico, riuscirà a mantenere la fiducia della dirigenza e del suo vulcanico presidente.