Mennea: l’infinito in 200mt

Pietro Mennea, fonte sportinpuglia.it

(Foto: Pietro Mennea, fonte sportinpuglia.it)

I 200mt sono come un soffio dell’esistenza, e lo si sa bene mentre si attende lo sparo dello starter che ti immetterà in una delle tante corsie della vita. In quei momenti lo sguardo è verso il basso, a rimarcare l’esigenza della necessità di non sapere nulla in anticipo sul mondo che verrà. No, meglio non guardare subito l’orizzonte davanti, c’è ancora tempo. Sei nei nove mesi della quiete del ventre materno, sospeso tra una tranquilla incoscienza e i rumori del mondo, che pur giungono a turbare senza poter essere percepiti nella loro vera essenza. 200mt indicano una distanza in cui si può conoscere lo spazio e la lunghezza, sapendo come ogni volta sarà diverso percorrerli. L’ignoto attende ogni volta prima di ogni sparo dello starter, e “non c’è mai stato più inizio di quanto ce ne sia ora”. C’è un poema nascosto in ogni attesa dell’ignoto, e il mondo sta attendendo con ansia e massimo rispetto quei 200mt infiniti, in cui i passi saranno leggeri e pesanti. Spalancherai gli occhi davanti ad un sentiero dove mostrerai potenza ed eleganza alla vista, mentre non rilevabile sarà la forza immessa, che è fatta di muscoli e di cuore. Pietro Mennea era un pugliese di Barletta, e come ogni buon meridionale aveva sempre bisogno di tempo per pensare e divagare, motivo per cui la prima parte dei 200mt lo vedeva sempre come uno dei punti piu’ lontani fra i concorrenti in gara, come nella finale olimpica moscovita in cui Allan Wells, ormai certo della vittoria, se lo era visto sbucare come un segno avverso del destino diretto a tutta velocita’ sul trono piu’ alto di Olimpia. In una finale olimpica i secondi passano veloci e lenti, si accorciano progressivamente e tu stai prendendo atto come la vita non sia solo un calvario di un “Golgota” elevato a coazione a ripetersi, ma anche un evidente possibilità di resurrezione. Sono passati dieci anni dalla scomparsa di uno dei più grandi sprinter di ogni tempo, un bel precedente che ha cambiato qualcosa tra noi italiani, un qualcosa che assomiglia ad un molto, notoriamente il contrario del poco. Grazie Pietro, ci hai fatto e ci fai ancora desiderare la via delle stelle.

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