Il Benfica è stata quella squadra che ha annichilito la Juventus ai gironi di Champions League. Un gioco spumeggiante, quello dei portoghesi, che alla vigilia del sorteggio dei quarti di finale faceva intendere come l’Inter fosse la vittima sacrificale da dare in pasto ai lusitani. Non è chiaro chi tra le due milanesi avesse l’impegno più complicato in questi quarti di Champions, perché se tra Napoli e Milan la squadra favorita era la formazione di Spalletti, tra Benfica ed Inter i favoriti non erano certamente i nerazzurri. Ed invece il Milan prima e l’Inter poi hanno sovvertito i pronostici, regalandosi il remake della semifinale del 2003. Dopo vent’anni dunque la storia si ripete. Tutte le testate in vista del derby di martedì 9 maggio prossimo potranno tornare a titolare “Luci a San Siro” perché solo così può presentarsi un derby in semifinale di Champions League scaturito da due belle imprese contro due grandi squadre.
Abbiamo già raccontato di Napoli – Milan e di quanto il Milan con tenacia e con una gran fase difensiva nella gara di ritorno, sia riuscito a strappare il pass per la semifinale. L’Inter ha offerto una prestazione sontuosa, con Barella a siglare un gran gol nel primo tempo che ha letteralmente messo in discesa la strada. Il pareggio di Aursnes sempre nella prima frazione non ha scomposto più di tanto i nerazzurri, che nel secondo tempo allungano con Lautaro e Correa, prima che Antonio Silva accorci le distanze ad ormai pochi minuti dal termine e Musa fissi il risultato nel recupero. Un 3 a 3 che regala all’Inter la gioia di potersi contendere la finale con il Milan, finale che sarà contro la vincente di Real Madrid e Manchester City.
“Pazza Inter” cantano i nerazzurri che riescono nell’impresa di sbancare il Da Luz, di perdere in casa contro il Monza in campionato, e di vincere il ritorno contro il Benfica. “Dr Jekyll & Mr Hyde” è l’eterno dilemma interiore interista, che a mio modo di vedere deve comunque riuscire a trasportare la determinazione di Champions anche in campionato, perché occorre avere la certezza di rientrare a tutti i costi nei primi quattro.
A prescindere da chi vincerà questa Champions League, qualunque milanese dovesse approdare all’Atatürk Olympic Stadium di Istanbul, in Turchia, non partirà certamente con i gradi di favorita. Però anche nei quarti le squadre meneghine non erano le favorite e si sa che in una partita secca tutto può succedere. Questo è il bello del calcio!