(Fonte foto: frame del video Youtube di Toro.it)
Si dice che il Buongiorno si veda dal mattino. A quanti sarà venuto in mente questo gioco di parole tra questa frase ed il giovane capitano del Torino FC? Nell’anniversario dell’ultima partita del Grande Torino, Benfica – Torino, i granata hanno giocato e vinto in casa della Sampdoria a distanza di 74 anni da quell’ultima partita, match in cui Alessandro Buongiorno, al minuto 31 (lo stesso numero delle vittime della tragedia aerea del 4 maggio 1949), ha segnato il suo primo gol in Serie A. Per la verità il capitano è Ricardo Rodriguez ed il difensore classe ’99 il vice, ma è stato scelto lui, ragazzo del Fila, per leggere i nomi dei caduti di Superga.
Buongiorno è un ragazzo per bene, umile, che ha vestito sin da bambino la maglia del Toro. Un ragazzo scovato da Silvano Benedetti, un po’ riluttante lui da piccolo a lasciare il campetto con gli amici, ma alla fine si convinse ad entrare nella Scuola Calcio del Torino. Un percorso lungo una vita. Finalmente un capitano con il Toro nel cuore, nel sangue e negli occhi. Di fronte alla lapide uno sguardo che sembrava un misto tra ammirazione, rabbia per il fato avverso e orgoglio, assieme ad un senso di appartenenza che a queste latitudini, nel tempo, sembrava essere ormai perduto. L’umiltà di Buongiorno rende l’idea di come finalmente la fascia sembra essere al braccio granata giusto. Consegnare a lui l’onere e l’onore di leggere i nomi della rosa dei campioni d’Italia quali Bacigalupo, Aldo Ballarin, Dino Ballarin, Bongiorni, Castigliano, Fadini, Gabetto, Grava, Grezar, Loik, Maroso, Martelli, il capitano Valentino Mazzola, Menti, Operto, Ossola, Rigamonti e Schubert, dello staff tecnico Civalleri, Erbstein, Livsley, Agnisetta e Cortina, dei giornalisti Casalbore, Cavallero e Tosatti, e dell’equipaggio Meroni, D’Inca, Bianciardi, Pancrazi e Bonaiuti, è sembrata la cosa più naturale del mondo.
Non sappiamo quanto tempo resterà in granata Buongiorno, ma oggi si è avuta la certezza che l’essenza del Toro c’è ancora, aldilà di tutto, aldilà di ogni défaillance della presidenza, incapace di conoscere la storia del proprio club nonostante la gestione quasi ventennale e capace invece, per assurdo, di affermare, come fatto notare nell’immediato da Marco Bonetto, giornalista di Tuttosport, all’inaugurazione del Parco Valentino Mazzola, che il capitano granata si presentò al Filadelfia per fare un provino con il Torino privo di scarpette da calcio, quando in realtà venne pagato con moneta sonante, cosa un po’ sconosciuta all’attuale presidente, come giocatore affermato quale era Valentino Mazzola.
Eccoci dunque a goderci il calore del sorgere di questo nuovo sole granata. Alessandro Buongiorno rappresenta il nostro nuovo mattino. Nel bene e nel male i valori granata sono in mani sicure.