(Fonte foto: sampdoria.it)
“L’importante nella vita non è il trionfo ma la lotta. L’essenziale non è aver vinto, ma aver lottato bene.” Pierre De Coubertin
La trentaquatresima giornata consegna un altro verdetto, questa volta indubbiamente meno piacevole della vittoria di uno scudetto: Samp retrocessa in serie b, fatale la sconfitta a Udine per 2-0.
Dopo 11 stagioni in A la squadra blucerchiata ritorna in cadetteria, con il peso della Spada di Damocle di un probabile pressoché certo fallimento che grava sulla sua testa, ma qualche trattativa ben avviata esiste ed a Genova, nonostante vari bluff, non hanno perso l’ottimismo.
La sfida a distanza Roma-Milano, importantissima ai fini della lotta per conquistare l’accesso alle coppe europee, viene vinta senza ombra di dubbio dalle squadre meneghine che si impongono 2-0: l’Inter in trasferta a Roma e il Milan in casa con la Lazio. Bello il goal di Theo Hernandez con una sgroppata “coast to coast” degna delle sue migliori performance.
Il match di Bergamo tra Atalanta e Juventus viene vinto dagli strisciati torinesi, con un altro goal di Vlahovic che alla fine del campionato ritrova la vena realizzativa, e un goal del giovane Iling-junior. Una vittoria che potrebbe lasciare solo un sapore amaro, la giustizia sportiva che in questi giorni si sta esprimendo riguardo alla questione plusvalenze, sta lasciando intendere che una penalità verrà senz’altro applicata e che la partecipazione alle coppe europee è in forte dubbio, vista l’importanza delle norme che sono state violate.
In coda importante vittoria del Verona a Lecce, scaligeri che non vincevano fuori casa dal campionato scorso e che si sono portati a 30 punti in classifica, virtualmente salvi se il campionato finisse adesso con lo Spezia che, perdente contro la Cremonese per 2-0 fuori casa, si ritrova inguaiato a 27 punti e con la Cremonese a inseguire a 24 “con il fiato sul collo” anche se obiettivamente per raggiungere la salvezza occorrerebbe un miracolo.
In chiave coppe europee altro pareggio in casa per il Torino, questa volta contro il Monza. Ai granata manca un rigore su Ricci, ma molto bello il goal con cui Caprari al 86’ risponde all’ormai “solito” Sanabria.
La Fiorentina perde a Napoli di misura su un rigore segnato da Osimhen, davanti ad una bellissima cornice di pubblico festeggiante e ad un tripudio di colore azzurro, il popolo napoletano assicura festeggiamenti e coreografie fino alla fine del campionato.
L’Empoli regola la Salernitana per 2-1 togliendosi dal pericolo B forse definitivamente. Anche quest’anno i toscani hanno messo in mostra giovani interessanti, tra tutti Baldanzi e Parisi.
In chiave Champions la “bagarre” è ancora irrisolta, detto di quello che con ogni probabilità succederà alla Juventus, troviamo comunque una classifica sempre corta con 5 squadre in 6 punti. Sempre sperando che la procura non individui altre società da penalizzare.
E’ corretto che la giustizia sportiva faccia il suo corso ma il nostro povero calcio nazionale, il primo sport italiano per numero di praticanti, per gli interessi che muove e per il grande giro di affari che lo riguarda, ogni anno o quasi viene colpito da provvedimenti di giustizia per reiterati comportamenti illegali da parte delle squadre che ne sono protagoniste, ma in questo modo perde sempre di più quell’attendibilità che per uno sport deve essere la prima virtù da difendere e da blindare, proprio per assicurare la lealtà e la trasparenza dei risultati sul campo, che devono esser “figli” di un operato impeccabile delle società anche a livello di gestione dei conti economici e di correttezza verso un codice etico che nello sport, a volte, rimane solo un principio decubertiniano che viene troppo spesso dimenticato e violato. L’importante è partecipare, asseriva De Coubertin. Oggi nessuno la pensa più così.