(Fonte foto: www.anteprima24.it/napoli/juve-stabia-esonerato-sandro-pochesci/)
Sandro Pochesci, allenatore professionista, nostro ospite nella puntata del 29 settembre (clicca qui per vedere la puntata o nel player in basso) ha affrontato il tema della meritocrazia o per meglio dire della sua assenza nel calcio italiano.
“La politica sceglie persone incompetenti, perché oggi il calcio sta in mano alle lobby che hanno troppi interessi e non gli importa se nel Milan ad esempio giocano un italiano e nove o dieci stranieri.”
Nel ricordare un’intervista rilasciata a Sportweek qualche anno fa da Roberto Baggio e le sue dichiarazioni sul talento di alcuni calciatori in Serie C e D, sulla necessità di rilanciare il calcio italiano e i calciatori italiani, Pochesci ha ribadito “Ciò che dice Baggio è vero, ci sono giocatori forti in C e in B, e lo dimostra che all’ultimo europeo otto giocatori venivano dalla Serie C e questo perché in C e in B giocano gli italiani, in Serie A non giocano gli italiani. Noi maturiamo più tardi, cerchiamo di recuperare quel gap nelle partite di competizione, e questo a discapito dei nostri ragazzi. Oggi chi va a vedere questi ragazzi? Tutti vedono tramite piattaforma Wyscout 300 partite solamente estere perché si sa che portare in Italia stranieri costa meno di un giocatore italiano e questo sempre grazie al malgoverno, che dà questi privilegi a giocatori stranieri a dispetto degli italiani; io nel 2017 feci un attacco (il tecnico aveva duramente criticato l’Italia di Ventura motivando poi le sue critiche come uno sfogo da tifoso della Nazionale, ndr) e dal 2017 ad oggi non è cambiato nulla perché chi ha il potere del calcio italiano non ha interesse a ciò che diciamo noi o a ciò che dice Roberto Baggio”.
Mister Pochesci si è poi soffermato ad analizzare la vittoria all’Europeo della Nazionale italiana, intermezzo tra le due mancate qualificazioni ai mondiali e ciò che ha portato lo scorso anno tre squadre italiane in finale nelle coppe europee, smentendo la teoria del famoso Fattore C, sottolineando l’importanza di una programmazione nel calcio. “Il calcio italiano non ha una programmazione futuristica, vedremo sempre di peggio mi dispiace dire questo perché io sono un tifoso della Nazionale però se non cambiamo il sistema dalla base, dai settori giovanili, dai dilettanti… dobbiamo creare una piramide con i dilettanti che devono preparare i calciatori per i professionisti e non viceversa. Noi vediamo giocatori di serie A che vanno a giocare in serie B per prendere i 70/80.000 euro quando magari prendevano 1 milione di euro e li hanno spesi, sperperati, perché non li hanno saputi gestire. Noi dobbiamo cambiare le regole! E le regole vanno cambiate con persone forti, ma persone che hanno fatto parte del mondo del calcio. Perché non mettiamo Roberto Baggio a governare il calcio, non facciamo diventare Roberto Baggio Presidente della Federazione? Io penso che Roberto Baggio qualche problemino ce lo potrebbe risolvere ma il sistema non vuole Roberto Baggio”.
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