12 aprile 1970: 54 anni fa alla 28° giornata di campionato, in anticipo di due giornate, il Cagliari compie il suo miracolo e si laurea Campione d’Italia allo Stadio Amiscora.
Grazie alla vittoria per 2-0 in casa sul Bari e alla concomitante sconfitta della Juventus con la Lazio, i rossoblù per la prima (e unica) volta nella storia, conquistano lo Scudetto in una giornata indimenticabile per un’intera regione.
A guidare la formazione cagliaritana in panchina Manlio Scopigno, tecnico friulano classe 1925, anticonformista e rivoluzionario per l’epoca, si divideva tra due grandi passioni, la filosofia e il calcio.
Dopo una carriera da calciatore finita bruscamente a causa di un infortunio a 26 anni, si accorda con il Rieti per fare l’allenatore-giocatore. Inizia la sua seconda vita. Dopo un primo periodo nelle Serie minori, approda al Vicenza e poi al Bologna e al Cagliari. Nella Sardegna degli anni ’60 caratterizzata dal fallimento del Primo piano di rinascita, dalla costituzione del Consorzio Smeralda, dall’aumento vertiginoso dell’emigrazione verso i poli industriali del Nord, dall’esplosione dei sequestri di persona a scopo di estorsione, “Il Filosofo” come veniva definito il tecnico di Paularo trova terreno fertile per le sue idee calcistiche e un diamante grezzo, Gigi Riva.
Si deve a lui l’intuizione di spostare Riva da ala sinistra a centravanti, in grado di svariare sui vari fronti d’attacco.
La prima esperienza di Manlio Scopigno al Cagliari termina a seguito di uno scandalo giornalistico che arriva alle orecchie del Presidente Rocca. Una sera, durante una festa all’ambasciata italiana di Chicago mentre il Cagliari è in tournée negli States, alza esageratamente il gomito e finisce per urinare nel giardino dell’ente. Chiamato a rapporto dal Presidente, viene licenziato con lettera il giorno dopo.
Torna in terra sarda nell’estate del 1969, e riesce a costruire una squadra perfetta per supportare il fuoriclasse Gigi Riva. Nonostante i pronostici degli esperti vedessero favorite le solite note del nord, il mercato estivo del Cagliari porta alla cessione di Boninsegna all’Inter e con il tesoretto di 220 milioni arriva l’ala Domenghini, il centravanti Gori e il terzino Poli proprio dal club nerazzurro, oltre a Mancin e Nastasio. Fra i pali Albertosi. A metà novembre i sardi incappano in una trasferta sfortunata contro il Palermo, con il mister che a seguito di un torto arbitrale inveisce in modo furioso contro il guardalinee, viene espulso e squalificato per ben 5 mesi poi ridotti a quattro. Il Cagliari non ne risente e dopo essersi qualificato campione d’inverno, il 12 aprile 1970 prende forma il vero capolavoro sportivo disegnato in estate. Quando l’arbitro De Robbio di Salerno sancisce la fine dell’incontro con la vittoria di 2-0 del Cagliari sul Bari, c’è l’invasione di campo pacifica dei tifosi e del tecnico Scopigno che in quella giornata scontava il suo ultimo turno di squalifica.
Sandro Ciotti segue in quella giornata la partita come inviato di “Tutto il Calcio minuto per minuto”. Riportiamo integralmente le parole a chiusura della radiocronaca dallo Stadio Amiscora di Cagliari che sottolinea in modo significativo l’attesa della partita:
“De Robbio fischia in questo istante la fine. Il Cagliari è campione d’Italia, la folla si riversa in campo senza peraltro eccessiva indisciplina, ma diremmo quasi con pacatezza, con molto civismo, come del resto è costume della folla sarda, mentre Riva e Gori non riescono a liberarsi dall’abbraccio frenetico dei tifosi che stanno invadendo il terreno di giuoco. Prima di restituire la linea all’Olimpico vorremmo segnalarvi un episodio marginale, ma assai significativo che può testimoniare del clima di festosa e trepida attesa che regnava all’Amsicora alla vigilia della partita. I carabinieri hanno potuto trarre in arresto due pregiudicati da tempo latitanti che sono stati sorpresi tra la folla che si assiepava all’ingresso degli spogliatoi un’ora circa prima dell’inizio della gara per tentare di ottenere autografi dai giocatori cagliaritani. Prima di essere portati via dai militi dell’Arma i due sono riusciti ad ottenere gli autografi di Cera e Martiradonna, per quello di Riva dovranno attendere ovviamente di aver assolto i propri debiti con la giustizia, ma è comunque piacevolmente sconcertante per il cronista dover rilevare che la passione per uno sport e per una squadra arrivi addirittura a snidare i latitanti. Vi ricordiamo il risultato finale qui all’Amsicora: Cagliari batte Bari 2-0, reti di Riva al 39′ del primo tempo e di Gori al 43′ della ripresa, a te Ameri”.