Il calcio è una fonte inenarrabile di eventi e fatti che vanno raccontati. Purtroppo spesso ci imbattiamo in episodi negativi, fatti che con lo sport e con il calcio non hanno a nulla a che fare. Purtroppo è inevitabile che la scarsa intelligenza di chi ad esempio mima l’aereo di Superga, a pochi giorni dal 75° anniversario, catturi i riflettori perché non ci sono parole per descrivere simili comportamenti. Per fortuna però ci sono anche storie che meritano di essere raccontante e che riconciliano con questo sport.
Troppo spesso assistiamo ad un rapporto tra arbitri e calciatori conflittuale, dove l’arbitro è visto più come un elemento di disturbo o addirittura una sorta di intruso, piuttosto che una parte fondamentale del gioco del calcio. È vero che i direttori di gara assumono un atteggiamento a volte rigido o arrogante, ma si sa che nessuno è perfetto… tantomeno gli arbitri. Dal campionato di Serie D, invece, arriva una storia che Valerio Caprino, giornalista di Sport in Oro nonché fotografo, ha raccontato attraverso i canali social e che noi di Calcioealtrestorie divulghiamo a nostra volta perché si tratta di una storia che merita di essere raccontata.
Nello spareggio PlayOut del girone G tra Anzio e Gladiator la gara termina con un secco 4 a 0 a favore dell’Anzio, risultato che condanna il Gladiator alla retrocessione in Eccellenza.
Il signor Ferdinando Emanuel Toro della sezione di Catania è l’arbitro designato a dirigere questo spareggio delicato. Dopo il triplice fischio il signor Toro saluta uno ad uno i calciatori sconfitti. In particolare abbraccia in maniera fraterna il capitano del Gladiator, Davide Mansi, momento immortalato proprio da Valerio Caprino. L’umanità espressa dal direttore di gara ha rappresentato un momento di riconciliazione all’interno del mondo del calcio tra due figure, calciatore e arbitro, troppo spesso come già detto messe in contrapposizione.
Sarebbe forse il caso di tornare tutti sulla terra, di comprendere finalmente i ruoli e le regole di un semplice sport, in cui al termine delle gare deve tornare ad esserci rispetto ed empatia.