Il calcio, con la sua storia ricca di emozioni e passioni, è spesso al centro di dibattiti e controversie. L’anno 2024 potrebbe portare con sé alcune sfide e questioni importanti per il mondo del calcio, già solo considerando il tentativo di riforma dell’organo di vigilanza delle società professionistiche di cui abbiamo ampiamente parlato nella puntata di CalcioeAltreStorie della scorsa settimana (clicca qui per vedere la puntata). Vediamo alcune delle tematiche che potrebbero ulteriormente influenzare il futuro del “gioco”.
Partite Biscotto:
Le partite biscotto, in cui le squadre potrebbero accordarsi per ottenere un risultato favorevole a entrambe, sono un problema persistente. Questo mina l’integrità del gioco e tradisce la passione dei tifosi che si aspettano partite competitive e genuine. Inoltre, lo spezzatino generato dalla gestione data letteralmente in mano alle televisioni circa gli orari delle partite, anche quando si è a ridosso di fine campionato con verdetti ancora da esprimere, con match che continuano a giocarsi in giorni ed orari differenti, accentua decisamente questo fenomeno.
Gestione delle Società:
Alcune società potrebbero agire in modo poco chiaro o per convenienza, facendo favori o manipolando situazioni per ottenere vantaggi reciproci. Questo danneggia inevitabilmente l’equità e la credibilità del calcio. Si potrebbe arrivare a pensare, ad esempio, che in cambio di tre punti ci potrebbe essere uno sconto su una rata di un riscatto di un determinato giocatore preso in prestito nella stagione precedente. Fantascienza o cruda verità?
Mercenari vs. Vecchie Glorie:
La trasformazione dei calciatori da uomini appassionati a mercenari è un tema controverso. Molti tifosi rimpiangono l’era in cui i giocatori erano legati alla maglia e alla squadra, piuttosto che al denaro. Siamo tutti figli di un altro calcio? Probabilmente sì, tuttavia prima c’erano dei valori e la società di oggi fagocitata dal capitalismo e dal Dio denaro passa sopra a tutto.
Show Business vs. Passione:
Il calcio moderno è spesso uno spettacolo, dominato da interessi finanziari e marketing. La passione dei tifosi rischia di essere considerata come merce di scambio. E qui torniamo al problema dei tempi che corrono, già espresso poco prima. Vogliamo riflettere se mettere uno stop a questa situazione?
Trasparenza e Responsabilità:
Chi gestisce il calcio deve agire in modo trasparente e responsabile. I tifosi, che pagano biglietti allo stadio o abbonamenti TV, meritano rispetto e onestà. Stefano Colantuono, allenatore della già retrocessa Salernitana, dopo il clamoroso pareggio ottenuto in casa della Juventus, rispondendo ad una domanda di un giornalista che cercava di capire dove la Salernitana avesse trovato le motivazioni per fare quella prestazione, tra le tante cose ha specificato: “Abbiamo fatto una buona partita, con il risultato aperto ad ogni finale, abbiamo fatto quello che dovevamo fare perché dobbiamo rispettare i nostri tifosi che anche oggi stavano qui, sono venuti a vedere la partita, dobbiamo rispettare la proprietà che comunque ogni mese ci dà lo stipendio. Ci sono tante cose da fare e le motivazioni è meglio che le trovi perché se non le trovi allora è probabile che tu (giocatore) debba cambiare mestiere.” Ecco, possiamo dire che già un atteggiamento di questo tipo sarebbe un’ottima base di partenza per tutte le società e per il mondo del calcio in generale.
In conclusione, il calcio deve trovare un equilibrio tra business e passione, garantendo che gli interessi dei tifosi e l’integrità del gioco siano sempre al centro delle decisioni. Solo così il calcio potrà sopravvivere e prosperare nel futuro. Affrontare il problema delle ipotetiche partite biscotto e delle altre criticità che affliggono il mondo del calcio attuale, richiede un approccio sistematico e la collaborazione di diverse parti interessate. Ecco alcune possibili soluzioni:
Rafforzare i controlli e le sanzioni:
Le Leghe e le Federazioni dovrebbero implementare controlli più rigorosi per individuare e prevenire ipotetiche partite biscotto. E come detto, bisognerebbe tornare a riconsiderare la contemporaneità delle partite, quindi che si giochi negli stessi orari. Se non ci fosse stato l’anticipo al sabato di Milan – Cagliari probabilmente il Lecce non avrebbe potuto festeggiare la salvezza prima del match della stessa giornata di campionato di due giorni dopo contro l’Udinese. Magari i giallorossi sarebbero scesi in campo più decisi e motivati. Inoltre, ci vorrebbero prese di posizioni dure. Le sanzioni dovrebbero essere severe per scoraggiare comportamenti non propriamente corretti.
Trasparenza e comunicazione:
La trasparenza può ridurre le possibilità di accordi segreti. Di certo qui non si può obbligare nessuno a svelare i propri scheletri finché non si viene scoperti, ma si potrebbe far leva soltanto sul buonsenso e sull’onestà intellettuale dei dirigenti.
Riforme nel calendario e nelle competizioni:
Ridurre il numero di partite in un breve periodo potrebbe diminuire l’incitamento a fare accordi. Inoltre, rivedere il formato delle competizioni potrebbe rendere ogni partita più significativa e si tutelerebbe maggiormente l’incolumità dei giocatori. Oggi poi c’è troppo calcio e quando una pietanza prelibata viene servita tutti i giorni a tutte le ore, l’effetto che può causare è la nausea… la lasagna è meglio mangiarla solo la domenica!
Coinvolgimento dei tifosi:
Coinvolgere i tifosi nelle decisioni riguardanti il calcio potrebbe creare un senso di responsabilità e appartenenza. Ad esempio, consultazioni pubbliche su questioni importanti. Una rivoluzione in questo senso porterebbe anche ad una maggiore maturità dei tifosi stessi in termini di ordine pubblico e rapporto con lo staff dirigenziale della propria squadra del cuore.
Educazione e sensibilizzazione:
Sensibilizzare i giocatori, gli allenatori e i dirigenti sulle conseguenze negative delle cosiddette partite biscotto potrebbe aiutare a cambiare la mentalità. Naturalmente “una sanzione” importante dal punto di vista pecuniario potrebbe ottenere un effetto deterrente decisamente importante.
Collaborazione internazionale:
Le Federazioni e le Leghe dovrebbero collaborare a livello internazionale per affrontare il problema con scambi di informazioni e strategie comuni che potrebbero essere utili nei campionati dove la criticità è presente in maniera evidente, ma anche laddove la criticità non sia presente, perché le zone libere rappresenterebbero un mercato da spolpare per gente spregiudicata.
In definitiva, è auspicabile un impegno collettivo per preservare l’integrità del calcio e rispettare la passione dei tifosi
Una risposta
Credo che leghe e federazioni abbiano già rovinato lo sport in nome del business da cui loro stesse traggono profitti. Calcio spezzatino, non equità di trattamento tra big e piccole società (bilanci con relative iscrizioni ai campionati, contratti, ingaggi, sanzioni, designazioni arbitrali) tanto per capirci. E non parliamo di nazionale in crisi