Le Olimpiadi che potevano essere italiane

Le Olimpiadi del 2024 potevano essere un evento storico per l’Italia, con Roma come protagonista. Tuttavia, la neoeletta sindaca Virginia Raggi, rappresentante del Movimento 5 Stelle, decise di ritirare la candidatura della capitale.
Oggi, osservando i lavori in corso per preparare Roma al prossimo Giubileo, ci chiediamo come la città avrebbe gestito l’organizzazione di un evento di tale portata. La decisione di Raggi ha suscitato molte polemiche, ma è innegabile che la città avrebbe affrontato sfide logistiche e infrastrutturali significative.
Guardando all’apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024, non possiamo fare a meno di notare le controversie che hanno accompagnato l’evento. Il villaggio olimpico, costruito con materiali eco-sostenibili come i “lego green”, ha sollevato discussioni. Sebbene l’idea di un’Olimpiade green sia lodevole, ci sono state critiche riguardo al comfort degli atleti, costretti a dormire su materassi realizzati con plastica riciclata.
Inoltre, la cerimonia d’apertura ha visto due episodi particolarmente controversi. Il primo riguarda l’errore nell’issare la bandiera olimpica al contrario, un gesto che ha suscitato molte critiche. Il secondo episodio ha coinvolto l’esibizione di drag queen in una scena che avrebbe ricordato l’Ultima Cena, provocando reazioni negative da parte della Conferenza episcopale di Francia, cosa che la direzione artistica dell’evento ha prontamente smentito, spiegando che quella rappresentata fosse la scena de Il banchetto degli Dei di Jan Harmensz van Bijlert con Dioniso in primo piano.
Anche le condizioni della Senna, dove si sono svolte le gare di triathlon, hanno sollevato preoccupazioni per la salute degli atleti.
Infine, la cosiddetta “piscina lenta” della Defense Arena ha creato disagi per i nuotatori, aggiungendo ulteriori polemiche all’evento. Ma che significa che la “piscina è lenta”? Nicolò Martinenghi, oro italiano nei 100 metri rana maschili ha espresso perplessità sui tempi al di sotto delle aspettative, con molti nuotatori e nuotatrici che hanno realizzato tempi al di sotto dei propri standard. La causa secondo il sito specializzato SwimSwam potrebbe essere la profondità della piscina. Le onde generate dal passaggio dei nuotatori rimbalzano prima sul fondo e rendono l’acqua più mossa, rallentando la velocità di chi nuota; un’acqua più calma invece porta generalmente i nuotatori e le nuotatrici ad andare più veloci. Secondo il regolamento della World Aquatics, la federazione mondiale del nuoto, una piscina deve essere profonda non meno di due metri, anche se lo standard olimpico di 3 metri è considerato la profondità ottimale. La piscina di Parigi è 2,20 metri, ossia 80cm in meno rispetto alla piscina delle Olimpiadi di Tokyo. Le differenze potrebbero sembrare minime, però in gare che si decidono sui decimi e sui centesimi di secondo possono essere decisive.

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