La Saga infinita di Cairo: né fiaba, né lieto fine

Goccia dopo goccia, milioni dopo milioni, i tifosi del Torino FC continuano a indignarsi. Urbano Cairo, il presidente del club, parla in modo ricorrente di calcio sostenibile e bilanci da quadrare. Rientra sicuramente in quest’ottica la politica ormai consolidata di vendere con il massimo introito, possibilmente realizzando una plusvalenza, e acquistare senza svenarsi o con la formula del prestito.

E i risultati degli ultimi 19 anni rispecchiano in pieno questa politica. 4 stagioni in serie B e 15 in serie A, due accessi all’Europa League per l’esclusione del Parma nella stagione 2013-2014 e per l’esclusione del Milan nella stagione 2018-2019.

I tifosi del Torino erano probabilmente preparati alla partenza dell’11° capitano dell’era Cairo, dopo il tentativo dello scorso anno dell’Atalanta su Buongiorno e il no di quest’ultimo. Lo shock è stata la cessione lampo di Bellanova, per presunti mal di pancia manifestati dal procuratore del giocatore al Presidente, a quanto pare senza che il mister Vanoli sapesse nulla, né del mal di pancia né della cessione. Ma tant’è, trattativa conclusa, plusvalenza realizzata, tifosi inferociti.

Ovvio che in conferenza stampa alla domanda ironica di Marco Bonetto giornalista di Tuttosport se i prossimi sarebbero stati Ricci o Ilic ci sia stato un gesto alquanto scaramantico del mister con annessa esclamazione.

Era il lontano 2005 quando, in occasione della partita Torino-Vicenza di Serie B, la Iena granata Marco Berry convinse il presidente Urbano Cairo a scrivere su uno striscione con bomboletta spray le seguenti parole, in dialetto piemontese: “Mi sun nen an cuntabale firmato Urbano Cairo”,
che tradotto in italiano vuol dire “Io non sono un contaballe”. Lo striscione è stato poi esposto per terra ai piedi della Maratona.

Le nuove leve della tifoseria del Torino, se ce ne sono ancora vista la scarsità di risultati e i piazzamenti in classifica nel corso degli anni, non potranno ricordarlo, ma al suo arrivo al Torino si parlava spesso di progetto e di investimenti. Negli anni queste due parole, progetto e investimenti, si sono spesso tramutate in illusioni, esoneri, rivoluzioni e mancata programmazione. E chissà che fine avrà fatto lo striscione esposto sotto la maratona con la famosa frase del contaballe!

Tornando ai bilanci, non voglio ripetere il conto della serva tra incassi da vendite eccellenti come Darmian, Bruno Peres, Zappacosta, Maksimovic, Cerci, Immobile, Bremer, Buongiorno e Bellanova e acquisti all’ultimo giorno di mercato nella speranza dei saldi di fine stagione. Il saldo tra cessioni e acquisti è ovviamente positivo, ma non rappresenta il bilancio del Torino purtroppo. E i bilanci, non solo quelli degli ultimi 5 anni, parlano di perdite continue. Alla luce delle affermazioni del presidente “Non sono un pozzo senza fondo” la mia domanda è semplice. Se in 19 anni ci sono ben 14 esercizi chiusi in passivo perché ostinarsi a rimanere alla guida? Si tratta pur sempre di un imprenditore, di certo non di un tifoso sfegatato come potevano essere Moratti, Sensi e Berlusconi.

Ed è lo stesso imprenditore che ad inizio 2024 ha chiuso ben 5 testate del gruppo RCS. Sono scomparse dalle edicole le riviste Airone, For Men, In Viaggio, Bell’Europa e Antiquariato. “Una situazione non più sostenibile” (ancora questa parola ricorrente), a causa della crisi dell’editoria.

Se neppure i tifosi riescono a muovere le leve giuste nonostante le contestazioni degli ultimi anni (viene da dire che il Presidente della Lazio Lotito ha fatto scuola in tal senso) e la contestazione organizzata nella giornata di oggi prima del match Torino-Atalanta a cui probabilmente Urbano Cairo non parteciperà su suggerimento della Digos, allora rimane da sperare solo nei numeri tanto cari al presidente del Torino. Al contrario delle testate scomparse dalle edicole, una squadra di calcio sia pure con i bilanci in passivo, si vende se si vuole.

2 risposte

  1. Amico mio sappiamo bene mano a chi siamo ricordo ancora fuori casa di Giovannone io e fabrizio e te all aeroporto quando venne cairo ha fatto una brillante operazione finanaria 20 tantissimi soldi i vassati senza mai fare una squadra degna oggi il bilancio rcs attivoutile di 594 milioni di euro ogni anno nessun presidente della serie a incassa 100 milioni di euro ende buon giorno e bellanova e non finisce qua ormai il suo tempo è finito non ha piu plusvalenze mon ha piu tifosi non ha piu calciatorj ne allenatore dalla sua parte ora deve andare via altrimenti so cazzi

  2. Direi perfetto ritratto di una persona che sa esattamente fare i proprio interessi senza mdi.preoccupersi di chi lascia perdere strada. Vendere x un imprenditore dovrebbe essere semplice, per cui suggerirei: urbano Cairo vendi il Torino nn puo più essere spremuto ad oltranza. il Toro è di chi lo amma nel bene e nel male. FVCG

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