Condividiamo il pensiero della F.I.S.S.C. – Federazione Italiana Sostenitori Squadre Calcio
Dinanzi a tragedie del genere si corre sempre il rischio di scadere nella retorica o nella banalità. Ma non ci sentiamo né retorici, né banali se affermiamo che, da oggi, Gaetano, Michele e Samuel sono gli angeli dello Zaccheria. Uno stadio che ieri pomeriggio ha aperto i cancelli per consentire a migliaia e migliaia di persone di onorarne la memoria unendosi in un ideale abbraccio collettivo che ha coinvolto non solo la cittadinanza foggiana, la regione Puglia e tutti i gruppi della curva Sud, ma anche quelle tifoserie storicamente rivali che hanno inteso manifestare affetto, cordoglio e rispetto in uno dei pomeriggi più tristi di sempre. Erano partiti alla volta di Potenza con l’entusiasmo di sempre, con la voglia di sostenere la squadra del cuore dal primo al novantesimo. Poi l’incidente stradale e quel maledetto destino che ha spezzato tre giovanissime vite annullando sogni e progetti e devastando famiglie che, in questi giorni strazianti, hanno dato comunque esempio di dignità. E una grande lezione è arrivata dal mondo ultras, quello troppo spesso etichettato in malomodo tra ignoranza e pregiudizi ma che ha saputo regalare emozioni anche in un momento drammatico per tutti. Torino, Napoli, Salerno, Bari, Taranto, Roma, Andria, Barletta, Monopoli, Lecce e tante altre tifoserie italiane. Un solo coro, un unico pensiero. Gaetano, Michele e Samuel, senza saperlo, hanno lasciato in eredità un insegnamento prezioso, proprio come ha ripetuto tra le lacrime il presidente del Foggia Canonico: “Siamo in migliaia, in quello stadio che solitamente è emblema di passione e che mai avremmo voluto vedere così pieno per un evento del genere. Oggi abbiamo capito che il mondo del calcio è un’unica grande famiglia che va oltre le rivalità sportive e i colori di cui siamo innamorati. Da qui può partire un messaggio di speranza e di serenità, con la promessa che tutti porteremo avanti iniziative per ricordare per sempre ragazzi che vivranno eternamente nei nostri cuori”. Preferisce non rilasciare dichiarazioni il tecnico Ezio Capuano, immortalato dalle telecamere mentre, con commozione, baciava le foto dei giovani supporters foggiani limitandosi a una frase emblematica ai microfoni della Rai: “Sto assistendo a scene strazianti, ogni parola potrebbe essere superflua e non sarebbe d’aiuto a madri e padri che hanno perso per sempre i propri figli. Siamo addolorati e affranti, in questo momento abbraccio con immenso affetto tutto il popolo foggiano”. Allo Zaccheria la cerimonia è durata un’ora e mezza, con i feretri dei ragazzi sul terreno di gioco e uno striscione esposto nei distinti: “L’amore per il vostro ideale ha lasciato ricordi che non si potranno mai cancellare”. Poi un lungo applauso per Samuele e Matteo, altri due giovani coinvolti nell’incidente che lottano tra la vita e la morte e che sono ricoverati all’ospedale San Carlo in terapia intensiva in condizioni ritenute molto serie. “Vi aspettiamo, mai come ora abbiamo bisogno di una bella notizia che riporti la luce nei nostri cuori. Lo Zaccheria è casa vostra” la chiosa di Canonico, mentre il capo ultras della Sud prendeva parola affermando quanto segue: “Erano tre ragazzi educati, innamorati del Foggia, felici di far parte di un mondo troppo spesso denigrato ma che è ricco di valori che nessuno potrà mai capire. Avete visto? 10mila persone, da tutte le città d’Italia, per onorare la loro memoria, per imprimere i loro nomi nei cuori e nella mente. Hanno lasciato un vuoto incolmabile, siamo stati i loro padri e i loro fratelli calcistici e li accompagniamo in lacrime verso l’ultimo viaggio”. Infine, ecco la testimonianza del giornalista Sky Davide Abrescia: “Ci sono cose che non possono essere spiegate con le parole. O almeno, é molto difficile farlo. La giornata di ieri é stata più o meno questo: diecimila persone per salutare tre giovani, anzi giovanissimi, ragazzi che domenica notte ci hanno lasciato, di ritorno da una trasferta della propria squadra del cuore. Una città, una comunità intera, tutte le tifoserie di Italia, tutti i movimenti organizzati e le istituzioni si sono unite grazie allo sport, nei ricordi di Samuel, Gaetano e Michele. Che a 13, 17 e 21 anni ci hanno lasciato in maniera ingiusta, dolorosissima. Le urla strazianti delle famiglie, i pianti degli amici e gli occhi lucidi di sconosciuti non potranno mai essere cancellati. E sentire i familiari che in lacrime chiedevano al Foggia ora di “piangere di gioia” per coronare il sogno dei tre ragazzi- vedere il Foggia in Serie B- é stato da brividi. Vivere da vicino giornate come queste ti permette di dare realmente il valore alla vita che viviamo tutti i giorni, perché basta un attimo per perdere tutto. E ti aiuta ad avere contezza della passione con cui si vive il calcio da queste parti: amore, spesso ossessione, aggregazione e unione. Oggi più che mai. Samuel, Gaetano e Michele vivranno per sempre nei cuori di tutti. E un messaggio anche a Samuele e Matteo, che lottano in questi giorni tra la vita e la morte, sempre a causa del maledetto incidente di domenica notte. Forza!”.