Tempestilli: “Tra i giovani mancano voglia e sacrifico. Inconcepibile che si saltino gli allenamenti per svariati motivi”

Antonio Tempestilli, ex giocatore e dirigente dell'AS ROMA

(Fonte foto: ilromanista.eu)

Antonio Tempestilli, intervenuto nella puntata “Europei 2024 – Cercasi bomber” andata in onda ieri sera su Calcioealtrestorie (clicca qui per vederla, o nel player in basso), ha sottolineato come al giorno d’oggi, anche nel dilettantismo, l’approccio dei giovani al calcio è sicuramente diverso rispetto ai tempi suoi. Nello specifico l’ex calciatore e dirigente della Roma ha detto “Io vengo dal professionismo e da poco tempo mi sono calato nella realtà del dilettantismo come dirigente del Velletri. Io faccio molta fatica a capire alcune situazioni. Spesso sento dire che manca quel ragazzo perché deve fare i compiti, o quell’altro perché aveva un impegno. Sinceramente non riesco a concepirlo. In una settimana, quanto si hanno tre allenamenti a settimana, non è possibile che se ne salti uno. Ma soprattutto se si ha la passione e la voglia, perché si vogliono raggiungere certi obiettivi, bisogna fare sacrifici. Ai tempi nostri c’era sempre la voglia di stare in mezzo al campo con il pallone tra i piedi. Altre volte sento domandare “Quel ragazzo può giocare due partite consecutive, una oggi ed un’altra domani?” Naturalmente uno tende ad evitarlo però se c’è la necessità non vedo nessun problema. A 16, 18 anni noi giocavamo dalla mattina alla sera, facevamo tre partite al giorno. La verità è che sono cambiati i tempi con i social e la televisione a distrarre i giovani. Vedo ragazzi che forse vengono a giocare per guadagnare soldi. Ma se non c’è la passione, non si arriva da nessuna parte. Quindi quando sento dire devo studiare, se si hanno voglia e passione, i ragazzi potrebbero fare entrambe le cose gestendosi il tempo, per rendere la propria passione qualcosa di importante. Poi però nella realtà ti ritrovi davanti a queste cose e devi cercare di fare dei compromessi che però, dal mio punto di vista, sono difficili da digerire perché poi si creano dei precedenti e diventa difficile gestire il gruppo.”

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