Vincenzo Proietti è un dirigente di provata esperienza oltre ad essere stato calciatore. Intervenuto nel corso della puntata “Europei 2024 – Cercasi bomber” andata in onda venerdì sera su Calcioealtrestorie (clicca qui o nel player in basso per vedere la puntata) ha parlato dei problemi che affliggono la nazionale italiana: “Conosco Roberto Mancini. Quando ero alla Lazio, al tempo dell’era Cragnotti, Mancini era un giocatore con Eriksson allenatore. Era un ragazzo equilibrato e ritengo che sia tutt’ora una sua qualità. Il calcio italiano vive un momento figlio di scelte legislative che hanno permesso a giocatori stranieri, anche scadenti, di entrare in Italia. Questo ha portato anche diversi problemi nei settori giovanili. Infatti negli anni c’è stata una depauperazione nei settori giovanili italiani che erano tra i migliori. Oggi c’è gente che non conosce nemmeno l’ABC del calcio. Mancano le competenze e le basi per insegnare questo sport. Il calcio è già stato inventato, non c’è niente da inventare. Se aggiungiamo poi le scelte fatte dalle istituzioni in certi momenti dove hanno lasciato sostanzialmente un buco di venti anni nei vari settori giovanili, dove magari prima c’erano competenze, mentre oggi cambiano solo le parole come “ripartenze” o “catena destra o sinistra”. La palla si stoppa sempre allo stesso modo. Il gesto tecnico più importante nei settori giovanili è proprio lo stop della palla. Se stoppi bene la palla poi puoi fare la giocata. Il calcio purtroppo sta cambiando in peggio. Se consideriamo che prima i giocatori che dettavano i tempi e facevano giocare la squadra erano i Pirlo, i Totti, i Del Piero, gente che sapeva controllare il pallone e impostare e oggi il giocatore più importante sotto il profilo tecnico è diventato il portiere! Ma siamo impazziti?! Quando eravamo ragazzi, il più scarso lo mettevamo sempre in porta. Oggi è il contrario. Tutti partono dal basso ed è diventata una mania, anche quando non si hanno le capacità tecniche negli interpreti. Comunque a monte c’è sempre il problema delle scuole calcio dove non ci sono istruttori validi. Non sanno più insegnare lo stop, la guida della palla, la posizione del corpo. E se tu non insegni quelle che sono le caratteristiche principali di un calciatore, è difficile crescere.”
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