(Fonte foto: figc.it)
Il calcio italiano quest’anno ha portato cinque squadre di club nelle semifinali delle coppe europee e tre in finale. Tra queste purtroppo i risultati non sono stati positivi. Tre sconfitte concenti hanno visto Roma, Fiorentina e Inter tornare a casa senza il trofeo. A questa finale aggiungiamoci anche quella conquistata dall’Italia U20 nel mondiale in Argentina che, oltre a mettere in mostra i talenti cristallini di Desplanches (premiato con il guanto d’oro), Casadei (capocannoniere del mondiale con 7 reti e premiato con la scarpa d’oro), Baldanzi, Prati, Ambrosino e Pafundi, ha confermato un dato inconfutabile: il calcio italiano sta tornando. Ciò vuol dire che i problemi che avvolgono questo sport in Italia siano superati? Ovviamente no. È ovvio che c’è ancora tanto da ristrutturare, tuttavia il segnale è che il cuore del calcio italiano batte ancora.
Queste quattro sconfitte in altrettante finali restituiscono la consapevolezza che si può ancora crescere e migliorare. La finale del mondiale Under 20 si è giocata al Diego Armando Maradona di La Plata su un campo disastroso. È incredibile come l’organizzazione della Fifa abbia deciso di far disputare questa finale in questo stadio che ha ospitato ben 18 incontri prima di Uruguay – Italia, impianto che si è presentato a questo appuntamento con un terreno di gioco simile. Ovviamente le condizioni del campo hanno influito su entrambe le formazioni, tuttavia è innegabile come Baldanzi e Pafundi siano stati di fatto depotenziati da un manto erboso degno di un campo da terza categoria. La finale contro l’Uruguay ha visto uno strapotere fisico e atletico nel primo tempo da parte della nazionale celeste, abile a metterla sull’agonismo. Grazie a Desplanches gli azzurri sono arrivati all’intervallo sullo 0 a 0. Nel secondo tempo, complice un calo fisico della formazione del CT Marcelo Broli, l’Italia sembrava potesse continuare a resistere e che prima o poi avrebbe potuto sferrare la zampata vincente. Niente di tutto ciò: il portiere Rodriguez non è stato mai impegnato seriamente. L’Uruguay, come ha ammesso candidamente lo stesso commissario tecnico italiano Carmine Nunziata, ha meritato la vittoria, ma gli azzurrini hanno dato tutto in mezzo al campo, ottenendo il primo secondo posto storico che diventa il miglior risultato della selezione U20. Prima di oggi il miglior piazzamento era il terzo posto ottenuto nel 2017 in Corea del Sud.
Questa finale dà quindi segnali positivi per il futuro, assieme a quella dell’Inter in Champions League contro il Manchester City. Nonostante il favore dei pronostici la squadra di Pep Guardiola ha faticato non poco ad avere la meglio sull’undici nerazzurro schierato da Simone Inzaghi con ben cinque giocatori italiani nella formazione titolare, ovvero Darmian, Acerbi, Bastoni, Dimarco e Barella. Anche questo può essere un aspetto positivo che non deve affliggerci, al contrario deve spronare tutto il movimento italiano a credere nei nostri giocatori e ad avere il coraggio di farli giocare. Perché se son rose prima o poi torneranno a fiorire.