(fonte foto: cagliaricalcio.com)
La carriera da allenatore di Claudio Ranieri si può dire inizi da Cagliari. Stagione 1988/1989, l’ora del riscatto per il club rossoblù dopo anni di amarezze.
Vittoria del campionato e ritorno in serie B: artefici del successo, oltre al direttore sportivo Carmine Longo, un allenatore emergente di 37 anni, Claudio Ranieri. Dopo un passato da calciatore in serie A con le maglie tra le altre, della Roma e del Catanzaro, è reduce da una stagione tutt’altro che positiva sulla panchina del Campania Puteolana, terminata con la retrocessione. Il caso vuole però, che proprio con il Campania Puteolana una delle poche soddisfazioni della stagione sia la vittoria contro il Cagliari, che colpì l’allora presidente Orrù. Vista la necessità di contenere i costi e considerando gli ingaggi proibitivi degli allenatori più quotati, arriva l’occasione per il tecnico romano, che ripagherà la fiducia con un doppio salto di categoria in due anni… sarà l’avvio di una grande carriera, in Italia e all’estero.
Il suo ritorno a Cagliari, più di 30 anni dopo, a dicembre 2022, è per sua stessa ammissione un “maremoto di emozioni”. Ad attenderlo all’aeroporto di Elmas centinaia di tifosi e la consapevolezza che tutto quell’entusiasmo doveva essere tramutato in punti.
Una promozione sofferta, maturata al 94’ con gol di Pavoletti, nella partita di ritorno dei playoff di serie B, in uno stadio San Nicola che ha fatto registrare quasi 60.000 spettatori a spingere il Bari, riporta il Cagliari nella massima serie.
Lacrime alla fine del match per Sir Claudio Ranieri, baronetto di Leicester. Un signore anche al termine della gara, a richiamare i propri tifosi che intonavano i soliti cori di scherno alla tifoseria avversaria, relegata per un altro anno in serie B. Festeggiare con rispetto, l’invito ai tifosi, e i complimenti al Bari e al suo allenatore Mignani.
Ora l’Eterno secondo, come è stato spesso soprannominato in passato a causa dei suoi piazzamenti in classifica, è atteso dall’ennesima sfida. Nella sua biografia “Proud Man Walking” del 2009 spiegava la sua visione dell’allenatore, una father figure, una figura paterna che vede nello spogliatoio la sua famiglia.
I suoi calciatori nelle interviste che si sono susseguite dopo i playoff hanno affermato all’unisono che con Ranieri sono diventati una famiglia. È sicuramente la migliore risposta che potesse avere alla sua visione.
In bocca al lupo per la nuova avventura in serie A ad un uomo tenace, sempre elegante, un uomo che cammina fiero.