(Foto: Luciano Spalletti. Fonte: fanpage)
Buongiorno, Italia! Non posso non essere soddisfatto del capitano in pectore del Torino, Alessandro Buongiorno, per aver controllato e limitato con la casacca azzurra lo spauracchio Dobvik, capocannoniere del Girona, attualmente in vetta alla Liga. Ma questo articolo non è per Alessandro Buongiorno né per parlare della mia fede granata, ma per il ritorno dell’Italia nei tornei internazionali che contano dopo il secondo fallimento mondiale consecutivo. Per cui “Buongiorno Italia” è per tutti noi, appassionati di calcio, che abbiamo sofferto tanto per le disgrazie azzurre. Con il pareggio contro l’Ucraina per 0 a 0, la nazionale azzurra andrà a difendere il titolo europeo nella fase finale che si terrà in Germania.
Va detto, il merito di questa qualificazione è tutto di Luciano Spalletti. Il tecnico di Certaldo, accettando l’incarico azzurro, al di là di tutte le polemiche relative alla presunta penale da 3 milioni che gli avrebbe impedito di assumere un altro incarico dopo il burrascoso addio con il Napoli di Aurelio De Laurentiis, si è preso un grosso rischio. Chi è che nei suoi panni, dopo l’impresa sotto al Vesuvio avrebbe accettato la scapestrata nazionale azzurra, lasciata da Roberto Mancini nel momento peggiore per la Federazione? Aveva tanto da rischiare, ma Spalletti è stato bravo in primis a tappare le falle. L’Italia ha sofferto e magari ci si sarebbe aspettati una vittoria contro l’Ucraina, che sarebbe stata per giunta meritata, ma la sofferenza finale contro la squadra di Rebrov, ci ha fatto temere di veder sfuggire la qualificazione, con la brutta prospettiva del protrarsi dell’incubo della mancata qualificazione a Qatar 2022 che stavamo vivendo. Abbiamo sofferto troppo contro l’Ucraina? Vero. Tuttavia la squadra di Roberto Mancini dell’ultimo periodo sarebbe stata probabilmente incapace di portare a casa questa qualificazione, in più soffrendo.
Eppure Spalletti ha preso in mano la nazionale azzurra solamente lo scorso 18 agosto. Il 9 settembre ha esordito in casa della Macedonia del nord pareggiando per 1 a 1. Tre giorni dopo ha vinto contro l’Ucraina a San Siro grazie ad un super Davide Frattesi. Il 14 ottobre a Bari l’Italia ha archiviato la pratica Malta per 4 a 0. La sconfitta in Inghilterra del 17 ottobre ha fatto male, ma è anche vero che questa Inghilterra è forse molto vicina ad essere la nazionale inglese più forte contro cui l’Italia abbia mai giocato. Ed infine la vittoria contro la Macedonia ed il pareggio sofferto contro l’Ucraina a Leverkusen. Su sei gare l’Italia ha centrato l’obiettivo qualificazione con tre vittorie, due pareggi e una sconfitta. Complimenti dunque al mister.
Con questo vuol dire che i problemi azzurri sono risolti? Assolutamente no. Lo stesso ct a fine gara ai microfoni RAI alla domanda se da adesso ci sarà da divertirsi, ha lasciato intendere, con la sua consueta gestualità, che adesso viene il bello ed il difficile allo stesso tempo. E allora diamo al mister i meriti per la qualificazione raggiunta visto il contesto in cui è stato catapultato sulla panchina azzurra. Da adesso starà a Spalletti smussare l’aspetto confusionario che ha contraddistinto gli azzurri in queste prime gare e dare fluidità ad una squadra che ha dimostrato di poter dire la propria. Forza azzurri! E ancora una volta Buongiorno, Italia!