Fonte foto: coreografia Roma Corriere dello sport
Si ringraziano per i contributi pervenuti in redazione tifosi di Roma e Lazio presenti allo stadio.
Il derby della Capitale tra AS Roma e SS Lazio è sempre un evento carico di emozioni e rivalità. Quest’anno, il 6 aprile 2024, le due squadre si sono affrontate allo Stadio Olimpico per la 31ª giornata del campionato di Serie A. La partita è stata attesa con trepidazione dai tifosi di entrambe le compagini.
Sebbene la partita sia programmata per le 18:00, gli scontri tra le tifoserie sono iniziati già alle 9:30 del mattino presso il bar River, uno dei ritrovi pre partita dei tifosi giallorossi. Probabilmente pensando di sorprendere il piano sicurezza predisposto dalle forze dell’ordine un gruppo di supporters biancocelesti hanno tentato un blitz con scontri e lanci di bombe carta nel mezzo della gente, tra autobus e macchine, in un tranquillo sabato mattina romano. Il blitz, rivendicato sui social dagli ultras della Lazio, ha portato allo scontro tra le due fazioni, fino all’intervento delle forze dell’ordine presenti sul posto. Risultato degli scontri: sequestrati un bottino di caschi, mazze, bastoni, chiavi inglesi, arrestato un capo ultrà della Lazio, 6 denunciati tra romanisti e laziali per possesso di fumogeni.
Ma il derby per fortuna è molto altro, è l’ansia prima della partita, è la preparazione delle coreografie, è spettacolo e voglia di vincere.
È per questo che già all’ultimo prefiltraggio, prima di salire le gradinate che portano al settore della Sud, troviamo ragazzi che impartiscono meticolose indicazioni per la perfetta riuscita della coreografia di curva e distinti, indicazioni riportate in un volantino e attaccate alle porte di ogni singolo bagno. No a sciarpe e bandiere, niente torce e fumogeni, attenersi alle indicazioni presenti sui volantini posti su ogni singolo seggiolino, non spostare il foglio della coreografia dal seggiolino dove è stato posizionato. La coreografia si apre quando al centro della curva in basso sventolerà la bandiera di De Falchi.
Prima dell’inizio della gara ecco srotolato il telone con un bambino con la divisa della Lazio che costituisce il fulcro della coreografia della Nord contornato da tanti cartoncini bianchi su sfondo blu e la scritta “W la Lazio”.
La coreografia della tifoseria di casa inizia dalla Tribuna Tevere, un omaggio ad Agostino Di Bartolomei indimenticato capitano nato l’8 aprile 1955, che raffigura il capitano che lancia un pallone infuocato verso la nord. A partita iniziata, ecco comparire la coreografia della Sud, la scritta ASR a destra, la Lupa a sinistra. La scritta rivolta al campo “Sei tu l’unica mia sposa, sei tu l’unico mio amore” riporta ad un aneddoto. La frase appartiene ad un coro della Curva Sud, nato nella stagione 2013/14 sulle note di “Me lo dijo una gitana”, coro simbolo dei tifosi del San Lorenzo. La stessa frase compariva sulla fascia personalizzata indossata da Daniele De Rossi nella stagione 2017-2018.
Rimanendo al campo, il risultato del derby si è attestato sull’ 1-0 per la squadra di casa, con gol di Gianluca Mancini.
Proprio quest’ultimo a fine match si è contraddistinto per dei festeggiamenti un po’ sopra le righe per un professionista. Nell’esultanza con compagni e tifosi, ha preso una bandiera dagli spalti ma non una semplice bandiera con i colori giallorossi, bensì una bandiera biancoceleste con un grosso ratto nero disegnato sopra ed ha iniziato a sventolarla. Il gesto non è passato inosservato e, nonostante le scuse del difensore ai microfoni dei canali ufficiali del club, è stato condannato da molti colleghi e opinionisti ex calciatori.
Il post Derby si è contraddistinto non solo per la gioia dei supporters giallorossi a discapito dei biancocelesti.
Nelle numerose trasmissioni post match delle radio romane, molti tifosi hanno testimoniato notizie sconfortanti e sconcertanti. È importante ricordare che le partite di calcio possono essere vinte o perse, ma ciò che accade fuori dal campo dovrebbe sempre rimanere nel rispetto e nella legalità.
È preoccupante che alcuni tifosi della Lazio nel post gara abbiano bloccato alcune famiglie dopo Ponte Milvio, magari approfittando di un punto non presidiato dalle forze dell’ordine, intimando ai bambini di togliersi le sciarpe. Questo comportamento solleva domande sullo stato attuale del calcio e sulla consapevolezza dei tifosi riguardo le loro azioni.
Il derby della Capitale è un momento speciale per i tifosi, ma dovrebbe essere vissuto con spirito sportivo e fair play.