Suning Inter, il governo cinese non molla, cessione in arrivo?

Fonte foto: eurosport.it

Nonostante il discreto anno calcistico dell’Inter e conseguentemente di Suning si sia concluso con la conquista di due trofei come la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana, il matrimonio tra la proprietà cinese e i nerazzurri sembra restare sempre in bilico. Secondo un indiscrezione riportata dal Wall Street Journal, il governo cinese non avrebbe allentato la presa anzi, potrebbe costringere Steven Zhang ad abbandonare il progetto che ha portato alla squadra milanese uno Scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa e una finale di Europa League.

Dalla società non traspare nessun cedimento, mentre intorno fanno eco le dure parole del patron della Fiorentina, Rocco Commisso: “Suning ha perso il controllo della sua azienda, la famiglia Zhang ha perso il controllo. Hanno molti debiti e c’è un’altra compagnia che in sei mesi deciderà se prendere il controllo dell’Inter.” Altre parole che fanno pensare alla cessione immediata dell’Inter arrivano dall’ex amministratore delegato dei nerazzurri, Ernesto Paolillo: “Parlando da esperto di finanza, guardiamo i conti e il debito dell’Inter ed è chiaro che con questo debito e questo tasso di indebitamento questa proprietà non può andare avanti. A meno che non metta dei capitali freschi, ma questi non arrivano. Da quello che si vede da fuori l’unica soluzione è l’arrivo di una nuova proprietà”.

Quale sarà il destino dell’Inter? I gruppi di investitori sono molti, tra questi spicca senza dubbio il fondo PIF il più interessato all’evolversi della situazione. Attualmente la società di Milano è 14esima in Europa, con un valore stimato di 996 mln (+14% sul 2021). Pensare che nel lontano 2016, il valore era di “soli” 339 milioni, una crescita esponenziale nel periodo Suning seconda solo a quella del Psg. Lo scorso dicembre la cessione sembrava quasi fatta , poi il giovane presidente Zhang fece un passo indietro deciso, ma adesso sembra proprio che Suning debba dire addio al progetto nerazzurro.

Gabriele Grossi

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